Interazione tra mente e materia, capacità di influenzare a distanza dispositivi tecnologici in modo strumentalmente riscontrabile

Ing. Alfredo Rossi

L’influenza della mente sulla materia è un tema che ha affascinato filosofi, scienziati e mistici di ogni epoca e cultura. La ricerca scientifica su questo argomento ha avuto diverse fasi e approcci.
Nel secondo dopoguerra, alcuni ricercatori si dedicarono allo studio dei fenomeni psi (parapsicologici), come la percezione extrasensoriale (ESP) e la psicocinesi (PK), usando tecniche statistiche e sperimentali più sofisticate. Tra questi, si possono citare Joseph Banks Rhine, che fondò il laboratorio di parapsicologia alla Duke University. Altri ricercatori come Helmut Schmidt e Robert Jahn usarono invece dei generatori di numeri casuali o il movimento casuale di palline di polistirolo per testare l’influenza della mente sul caso.
Un intrigante filone è stato quello della ’thoughtography’ cioè la capacità di alcuni individui in determinate condizioni di impressionare una pellicola fotografica. Esempi di queste sperimentazioni sono quelle del professore di psicologia Tomokiki Fukurai nel 1910 e dello psichiatra Jule Eisenbud di Denver che operò con Ted Serios negli anni 60.
Più recentemente, dal 1990 fino ai nostri giorni sono stati condotti studi di meta analisi sulle ricerche con i dadi (Radin e Ferrari 1991) ed esperimenti sulla possibilità di influire su dispositivi fotonici (Radin 2013-2021, Koubo 2004) o addirittura materiali organici (Radin 2004; Roe, Sonnex, & Roxburgh, 2014).
Nella presentazione oltre ad una veloce panoramica della ricerca degli ultimi anni sull’influenza mente-materia saranno illutrati nel dettaglio gli studi e gli esperimenti svolti da Evanlab negli ultimi dieci anni sull’interazione tra mente e materia.
Gli esperimenti esplorano la possibilità di influenzare mentalmente a distanza e in modo misurabile il funzionamento di vari dispositivi (generatori numeri casuali, fotomoltiplicatori, fotocamere digitali e telecamere ad alta sensibilità), senza impiegare alcun mezzo di trasmissione noto, né di tipo meccanico né di tipo elettronico.